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Mostra di design litico: Raffaello Galiotto Italian lithos design

Inserito da on 28 marzo 2011 – 12:55No Comment
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Stonetech 2011 Beijing 20-23 aprile
Salone Internazionale di macchinari, attrezzature e prodotti per la lavorazione delle pietre
Raffaello Galiotto è stato scelto dal CCPIT BUILDING MATERIALS SUB-COUNCIL,
l’ente cinese organizzatore di Stonetech Beijin 2011, per l’organizzazione di una
personale dedicata ai suoi progetti sul marmo con lo scopo di promuovere in Cina il
concetto di design nel marmo.
La mostra intitolata Raffaello Galiotto, Italian Lithos Design si sviluppa in un’area di
centocinquanta metri quadri nel padiglione 8 della diciottesima edizione di Stonetech
e propone oggetti e componenti in marmo dedicati al mondo dell’architettura e
dell’interior design. L’evento vede protagonista la Lithos Design, azienda italiana
leader nella lavorazione del marmo, con la quale il designer ha sviluppato prodotti
altamente innovativi.
Il design della pietra è un design speciale perché plasma un materiale naturale unico
ed irripetibile, evoca la storia della terra dalla quale proviene, la sua cultura, la sua
arte; per questo ogni prodotto diventa unico nella sua serialità.
Il sapiente uso della tecnologia più all’avanguardia unita alla creatività sono le due
componenti principali dei progetti di Raffaello Galiotto che sa interpretare la pietra e il
marmo con risultati dal volto inedito e inaspettato. Nascono così dalla materia litica
primordiale sapientemente plasmata rivestimenti, pareti divisorie, lampade e oggetti
di design.

Tutte le creazioni di Raffaello Galiotto sono realizzate attraverso lavorazioni di
altissima precisione di superficie e fresature profonde a massello ottenute con
l’utilizzo di sofisticati software e macchinari a controllo numerico.
Alla mostra seguiranno incontri e conferenze di approfondimento sul ruolo del design
e della tecnologia applicata al marmo.
“Progettare con il marmo è un’esperienza emozionante. Ogni pezzo è unico,
irripetibile e rimanda alla storia e alla cultura della terra che lo ha generato.”

Raffaello Galiotto